Le città metropolitane, un passaggio storico

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È da oggi online Diario Metropolitano. Il sito avvia le sue pubblicazioni alla vigilia delle prime elezioni metropolitane nella storia del nostro Paese. Si tratta di un passaggio storico nella vicenda del governo del territorio in Italia: 24 anni dopo il primo tentativo di istituzione di governi metropolitani, questo passo dà finalmente concretezza a un progetto di riforma da sempre invocato e fin qui mai attuato. In tutto il mondo, quella delle città metropolitane è una realtà che ha un peso crescente ed è in continua evoluzione. Uno tra i principali problemi che negli ultimi decenni i policy makers nelle grandi aree urbane hanno dovuto affrontare riguarda i confini delle politiche pubbliche, o la scala ottimale entro cui esse possono essere decise e implementate.

La ricerca di una scala adatta ad avvicinare i confini istituzionali del governo delle aree urbane a quelli funzionali (quelli, cioè, in cui hanno luogo i fenomeni di natura economica, sociale, demografica) attraverso l’istituzione delle città metropolitane è alla base di un’attività di produzione legislativa che ha avuto inizio nel 1990 con la legge 142 e ha dato luogo nel corso del tempo a un susseguirsi di norme: la legge 463 nel 1993, la 265 nel 1999, la 42 del 2009, la 135 del 2012, passando attraverso la riforma costituzionale del 2001. Nessuna di queste norme ha fin qui conseguito il risultato atteso.

Eppure, la competizione economica internazionale oggi si misura principalmente sulla capacità dei grandi centri urbani di essere motori di sviluppo e da tempo i sistemi territoriali cresciuti attorno alle grandi realtà urbane hanno guadagnato terreno come attori economici globali. Diversi studi, come quelli dell’Ocse, tendono ad evidenziare come oggi nelle aree metropolitane sia concentrata una quota consistente (oltre il 50%) del PIL globale (Ocse 2014 ). Nel contesto Ue, oltre due terzi del PIL sono generati nelle regioni metropolitane. Il ruolo delle aree metropolitane come fattore di crescita economica, infatti, trova conferma anche nel caso italiano, dove le dieci città metropolitane istituite dalla legge 56/2014 producono oltre un terzo (34,7%) del PIL del Paese (dati Istituto Tagliacarne, 2012).

Nelle città metropolitane si concentrano, quindi, sfide e opportunità che non riguardano solo strettamente lo sviluppo economico ma diversi settori di policy che incidono sulla competitività del territorio: mobilità e infrastrutture, servizi pubblici e sociali, pianificazione territoriale e altro ancora. Per affermarsi come realtà competitive a livello globale, le città metropolitane devono soddisfare una crescente domanda di servizi pubblici, garantire un sistema complesso ed efficiente di infrastrutture per la mobilità e affrontare una molteplicità di problemi sociali derivanti dalle disuguaglianze e disparità di reddito che nei contesti urbani si manifestano con particolare intensità.

Diario Metropolitano è uno strumento ideato e realizzato da Cittalia per accompagnare il processo di attuazione della riforma seguendone passo dopo passo le evoluzioni peculiari assunte sui diversi territori. Dall’insediamento dei consigli metropolitani e delle conferenze dei sindaci, alla nomina di vicesindaci e giunte, alla formulazione dei nuovi statuti, alla definizione di funzioni e risorse i prossimi mesi saranno densi di passaggi cruciali per il futuro di questi territori che, come è universalmente riconosciuto, possono costituire il traino dello sviluppo del Paese. È uno strumento, insomma, aperto e interattivo che vuole offrire un contributo alla vasta community di amministratori, ricercatori, cittadini attivi impegnati in prima persona in questo processo di cambiamento e innovazione.

Fonte: Diariometropolitano.it